venerdì 27 aprile 2012

25 Aprile: il fragolina di bosco day!


 Un giorno di festa, infrasettimanale, che sembra domenica.
Uscire da Roma per cercare un'oasi di pace.
Una strada tortuosa, tra i boschi.
E che si affaccia sul lago ad ogni curva.

Nemi è il più piccolo comune dei castelli romani. 
Il paesaggio sembra fatato, immerso in un'atmosfera che ricorda Enea e la Sibilla.
E le sue fragoline di bosco che lo rendono famoso. 
Da farne una scorpacciata! Slurp :)


 


 


 


 


 


 




 


 


domenica 25 marzo 2012

La situazione della danza in Italia: il caso Nuove Stelle

Premessa
21-25 Marzo, Teatro Olimpico di Roma, va in scena lo spettacolo Nuove stelle con i giovani danzatori dell'Accademia del Teatro alla Scala. Prendo due biglietti al volo e al buio, senza nemmeno sapere cosa danzeranno. Non posso perdermi l'occasione di vedere questi talenti.
Venerdì 23 Marzo: mi arriva una mail, lo spettacolo del 25 è stato annullato. Che strano. Chiamo il teatro, mi trovano posto per sabato sera. Ancora più strano.
Iera sera arriviamo a teatro, ritiriamo i biglietti, nessuno in fila. Una maschera vestita in maniera imbarazzante ci accompagna al nostro posto. A cinque minuti dall'inizio dello spettacolo torna ad avvisare i pochi spettatori della galleria che è possibile spostarsi più avanti o addirittura scendere in platea, nelle prime file ci sono molto posti liberi. Mi affaccio dalla balconata: il teatro è praticamente vuoto. Svelato l'arcano dell'annullamento della data. E da qui inizia la mia riflessione.

Che l'eccelleza italiana della danza, niente di meno che il Teatro alla Scala, debba annullare delle date nella Capitale per assenza di spettatori, mi sembra veramente assurdo. Eppure è così. E questo non è altro che lo specchio della realtà in cui si trova a vivere oggi la danza in Italia.
Fondi inesistenti, teatri vuoti, spettatori disinteressati o disillusi e giovani come me che vorrebbero fare tanto ma non sanno proprio da dove cominciare, in questo immenso caos.
E' inutile dire che mi aspettavo un'accoglienza diversa a Roma; pensavo fosse possibile un'interessante interazione tra il Teatro dell'Opera e la Scala e tra i loro giovani danzatori, per permettere loro di confrontarsi e di crescere. Se ci arrivo io, che non sono nessuno, non dovrebbe essere così difficile capirlo, per chi sta agli alti vertici delle due compagnie, o no??! Solita competizione sterile e chiusura mentale che dominano il mondo della danza italiana degli ultimi anni.
Per non parlare della gestione marketing e comunicazione dello spettacolo: pubblicità scarsa e tardiva (con conseguenze preannunciate sul numero degli spettatori) e in loco nemmeno un misero programma di sala. Non dico molto, basterebbe impegnarsi un minimo per fare meglio di così. 
Sbagliata anche la scelta dei pezzi portati in scena. Far danzare ad allievi ancora troppo giovani e acerbi estratti da brani complessi e introspettivi come Evening Songs, coreografia di Jiří Kylián, con musica di Antonín Dvořák; Larmes blanches, coreografia di Angelin Preljocaj, musiche di Johann Sebastian Bach e Gymnopédie, coreografia di Roland Petit, su musica di Eric Satie, è stato un vero suicidio. Non fraintendetemi, i danzatori sono bravi, si percepisce chiaramente tutto il loro duro lavoro fatto in sala danza. Ma, per la politica costrittiva della Scala, si vede anche quanto siano inesperti di palcoscenico. Coinvolgimento con il pubblico: zero. Insicurezza dettata dalla poca esperienza, che si nota.
Per fortuna che lo spettacolo si è risollevato nel secondo atto, con il famossimo Regno delle Ombre tratto da la Bayadere, coreografia tradizionale di Petipa e musiche di Minkus. Le allieve dell'Accademia, tranquillizzate dalla sicurezza data loro dal tutù bianco e scarpette da punta, si sono finalmente potute esibire nel loro habitat naturale, e finalmente la loro gioia di danzare, e di confrontarsi con i grandi classici del repertorio, si è vista tutta. Una bella emozione, movimenti puliti e tecnica abbastanza consolidata. Meritano una menzione soprattutto le tre soliste e il ballerino (mi dispiace non poterli nominare, ma non avendo il programma di sala....)

Insomma, tante cose su cui riflettere e tantissime altre da migliorare nel panorama della danza italiana. Io sono certa che si possa fare tanto, basta volerlo. Certo è, che così le cose non possono più continuare.    


venerdì 23 marzo 2012

Recensione del film Magnifica Presenza di Ferzan Ozpetec

Titolo: Magnifica presenza
Paese: Italia
Anno:2012
Durata: 105 minuti
Regia e sceneggiatura: Ferzan Özpetec
Produzione: Domenico Procacci, Fandango
Con: Elio Germano, Paola Minaccioni, Giuseppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Cem Yilmaz, Andrea Bosca.


Uno dei film italiani più coinvolgenti degli ultimi anni.
Anche se Özpetec proprio proprio italiano non è.
Ma  a me piace considerarlo comunque un orgoglio nazionale: se non ci fosse lui, il cinema italiano sarebbè davvero morto, deceduto, sepolto. O quasi. Per fortuna che Özpetec c'è, insomma. E che ci regala una delle sue perle ogni due anni circa. Dopo il riuscitissimo Mine Vaganti, con la sua impossibile impresa di sdoganare Riccardo Scamarcio dal ruolo del bullo mocciano, lo aspettavano tutti con fervore, un nuovo film del Maestro. Che, di certo, non ha deluso le aspettative.
Credo che solo lui sia in grado di mettere in scena, nel vero senso della parola, una pellicola così.
Una storia diversa, finalmente. Pirandelliana. Surreale. Magica. In bilico tra finzione e realtà, incomprensione su cui è giocato l'intero film. In maniera magistrale, perchè ci tiene legati alla sedia dalla prima all'ultima scena. E lo fa con estrema leggerezza e pacatezza, quasi sottovoce e senza effetti speciali, proprio come piace a me.
Elio Germano è Pietro, un giovane attore trasferitosi a Roma dalla Sicilia in cerca di un briciolo di fortuna. Insicuro, pieno di ossessioni e manie compulsive ma per lo più tranquillo, Pietro fa il cornettaro di notte per riuscire a pagare l'affitto di una casa tanto vecchia quanto affascinante nel caratteristico quartiere di Monteverde vecchio. Ed è proprio in questa casa dall'atmosfera anni '40 che Pietro farà un incontro del tutto irreale, ma che segnerà la sua vita.
Non voglio svelarvi il perchè, ma nella casa di Monteverde vive da tanti anni nascosta e imprigionata la Compagnia di attori Apollonio, fondata nel 1939. Attiva durante tutto il periodo della seconda guerra mondiale e finanziata dal fascismo, portava in scena spettacoli irriverenti ed ironici. Dei componenti della compagnia non si hanno più notizie dal 1943, e della loro morte si è persa ogni traccia. Fantasmi, presenze sovrannaturali. Ma talmente tangibili da sembrare veri, tanto che, dopo i momenti iniziali di spaesamento, Pietro instaura con loro un bellissimo rapporto. Diventano suoi amici e consiglieri, e gli fanno un pò di compagnia, nella sua esistenza così solitaria.
All'interno di questa compagnia immaginaria troviamo il fantastico Giuseppe Fiorello, uno dei pochi Attori con la A maiuscola, che può fare tutto, dal cinema alle fiction tv, e inoltre Margherita Buy, Vittoria Puccini e Andrea Bosca, anche lui lanciato dallo schermo televisivo.
Realtà o finzione? Finzione o realtà? Queste le parole d'ordine di tutto ciò che routa attorno alla Compagnia. E anche il nostro Pietro non sa più in quale mondo sta vivendo. Özpetec ci svela piano piano la storia e le vicende contorte di questo gruppo di teatranti, e il finale vi lascerà ancor più affascinati da queste magnifiche presenze.
Le atmosfere un pò retrò unite alle musiche travolgenti, appropriate e che ricordano vagamente i Buena Vista Social Club, vi cattureranno e vi faranno immergere completamente in questo mondo dove tutto è rappresentazione.
Se Pirandello fosse ancora con noi, sarebbe fiero di Özpetec: i suoi sei personaggi hanno finalmente trovato un autore.










domenica 11 marzo 2012

Photoshooting per Leggendaria Italia


Per farmi perdonare da questa lunga assenza che vi ha lasciato orfani di post, vi avevo promesso tanti tanti aggiornamenti.. E finalmente eccomi di nuovo qua a condividere con voi! Quesa volta vi parlo di un progetto nato quasi per gioco tra amici ma che si è trasformato in un pomeriggio denso di impegno e lavoro, che speriamo darà buoni frutti. Queste foto (ve le ho messe proprio tutte le più belle, per non farvi perdere neanche un istante) sono state scattate ieri pomeriggio per cercare di valorizzare questi bellissimi borsoni di Leggendaria Italia che il mio amico Enrico, futuro imprenditore che per il momento studia Economia all'università di Bologna e cura un sito di vendita on line, ha deciso di promuovere e commercializzare.
Era la mia prima vera esperienza di servizio dietro all'obiettivo, ma nel team, formato da me, Enrico, Elisa e mio padre pronto per mille consigli, si è creata una bellissima energia ed alchimia, e ci siamo divertiti come matti a cercare lo scatto perfetto in un soleggiato sabato pomeriggio a Rimini.
Se siete interessati ai borsoni di Leggendaria Italia, li trovate sul sito http://www.biancorosa.it/  fateci un salto! Elisa invece non è in vendita, mi dispiace per voi maschietti ahahahhahah! :)






 

 



 




 

 


 

 

 
 



 

 


  

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 




Da oggi, tutte le foto da me scattate avranno il logo di occhi.azzurro.mare. Spero vi piaccia!