La fotografia è una di quelle passioni che mi sono ritrovata nel dna, senza nemmeno essermela scelta. Mi è stata tramandata dall'uomo più importante della mia vita, mio padre. In gioventù si dilettava a seguire i grandi fotografi professionisti durante i set e si divertiva a sperimentare con la luce e i colori in una camera oscura arrangiata nel garage di casa. Finchè un giorno mia madre lo mise davanti alla fatidica scelta: "o me o lei!", e tutto quello che, a distanza di 20 anni, rimane di tutto il suo lavoro è uno scatolone pieno di rullini, lenti fotografiche, filtri colorati e stampe in bianco e nero, gelosamente custodito.
Eppure la fotografia è sempre rimasta come una costante della nostra vita. Quel desiderio di scoprire il dettaglio, quella voglia di emozione e quel gusto intenso di catturare il momento che solo una fotografia può donarti mi è stato passato come un testimone da mio padre e si è inevitabilmente interiorizzato in me.
Probabilmente non sarò una grande fotografa ma è più forte di me, appena vedo qualcosa che suscita il mio interesse mi prendere una voglia irrefrenabile di scattare, a volta ancor prima di capire di cosa si tratta. Anche la fotografia è uno specchio del mondo, un occhio di vetro con lo zoom e il flash. E' il bisogno estremo di fissare un istante per renderlo eterno. Nei suoi dettagli, nei suoi colori, con le sensazioni che ti trasmette e con le imperfezioni che lo contraddistinguono.
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Finestra sul blu |
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L'importanza dei gesti | |
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Bianco candido |
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Nuvole rosa, che sembrano in posa per te |
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Geometria di gru nel tramonto |
Foto estate 2011.
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